30 Luglio 2021

Via libera in via definitiva dalla Commissione Affari Sociali della Camera in sede legislativa la legge che prevede la diffusione dei defibrillatori nei luoghi pubblici e di lavoro e percorsi formativi nelle scuole.

Ad annunciare l’approvazione del provvedimento è stato il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulé, promotore dell’iniziativa, che parla di una “legge attesa da 20 anni in Italia che da sempre ho definito ‘salva vita’ perché permetterà appunto di salvare migliaia di vite ogni anno, di diffondere cultura di prevenzione e primo soccorso. Oggi è stato colmato un vuoto normativo tutto italiano”.

Cosa prevede la legge

La legge prevede novità rilevanti finalizzate a rafforzare il primo soccorso in caso di arresto cardiaco come l’obbligo dell’introduzione a scuola dell’insegnamento delle manovre di rianimazione cardiopolmonare, l’obbligo per le società sportive professionistiche e dilettantistiche di dotarsi di defibrillatori, uno stanziamento di 10 milioni di euro per la diffusione nei prossimi cinque anni dei DAE in luoghi molto frequentati come aeroporti, stazioni ferroviarie, porti, scuole e università e sui mezzi di trasporto (aerei, treni, navi).

Novità anche nel Codice Penale

La legge introduce importanti aspetti di novità anche all’interno del codice penale italiano: “Si prevede che in situazioni di emergenza, qualora si assistesse ad un evento di arresto cardiaco e si avesse la possibilità di utilizzare un defibrillatore automatico o semiautomatico, non vi sarà più alcun rischio di dover eventualmente rispondere penalmente per eventuali manovre errate nell’utilizzo dello strumento stesso. Si tratta di consentire a chiunque si ritrovasse in uno stato di necessità nel dover utilizzare il defibrillatore in contesti extraospedalieri, di poter agire anche laddove il soggetto non fosse adeguatamente formato al suo utilizzo“, spiegano i promotori.

La legge stabilisce che, in assenza di personale sanitario o di personale non sanitario, ma formato sul primo soccorso, anche i cittadini comuni, che non hanno ricevuto una formazione specifica, siano autorizzati a utilizzare i DAE.

“La nuova legge sui defibrillatori automatici esterni rappresenta una tutela per la vita e la salute delle persone perchè introduce elementi che migliorano il primo soccorso in caso di arresto cardiaco”, osserva Andrea Scapigliati, past president e membro del consiglio direttivo di IRC, Italian Resuscitation Council, società scientifica senza scopo di lucro e riconosciuta dal Ministero della Salute che unisce medici e infermieri esperti in rianimazione cardiopolmonare e che ha contribuito alla definizione dei contenuti della legge grazie alle audizioni in Commissione Affari Sociali della Camera.

“È importante che si arrivi a un’applicazione rapida ed efficace del testo di legge attraverso, per esempio, l’introduzione di criteri uniformi per la diffusione dei DAE nei luoghi pubblici e negli impianti sportivi, la creazione di una mappa nazionale geolocalizzata dei DAE che permetta di individuarli rapidamente grazie alle applicazioni per cellulari e l’avvio della formazione a scuola. È obiettivo di IRC continuare a collaborare con le istituzioni per la sensibilizzazione e la formazione dei cittadini sul primo soccorso”, aggiunge Scapigliati.

Ogni anno in Italia 60 mila arresti cardiaci

In Europa si verificano ogni anno circa 400.000 arresti cardiaci (60.000 in Italia) e si stima che solo nel 58% dei casi chi assiste intervenga con le manovra salvavita (massaggio cardiaco, ventilazioni) e nel 28% dei casi con il defibrillatore. La percentuale di sopravvivenza è dell’8%.

Molte di queste innovazioni sono presenti anche nelle nuove linee guida europee sul primo soccorso recentemente aggiornate e pubblicate da European Resuscitation Council (ERC), di cui IRC è parte, sulla base delle raccomandazioni di International Liaison Committee on Resuscitation (ILCOR). IRC sta curando la traduzione in italiano del documento. La nuova legge colloca pertanto l’Italia all’avanguardia sul piano della riforma del primo soccorso.

Da La Repubblica

del 28 luglio 2021

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È da vent’anni che Comocuore si batte con l’Operazione Salvagente per la diffusione delle tecniche di RCP e della defibrillazione precoce sul nostro territorio e sul territorio regionale.

Oltre 800 defibrillatori sono stati distribuiti negli anni a vari Enti e istituzioni, inoltre Comocuore con Areu ha già in attivo una mappa di geolocalizzazione dei defibrillatori stessi.

Oggi finalmente una legge dello Stato sancisce l’importanza di questa organizzazione e stabilisce l’immunità penale per il soccorritore occasionale non addestrato che intervenga in condizioni di emergenza. Un atto dovuto atteso da tempo.

Dott. Giovanni Ferrari

Presidente di Comocuore