Carne rossa e processata, cereali raffinati e bevande zuccherate possono favorire le patologie cardiovascolari. Al contrario la frutta a guscio e i cibi antinfiammatori proteggono da diabete di tipo 2, patologie cardiovascolari e tumori
Una dieta con un alto contenuto di cibi associati all’aumento dell’infiammazione (quali carne rossa e processata, cereali raffinati e bevande zuccherate) può aumentare il rischio di cardiopatie e ictus, in genere di tutte le malattie cardiovascolari, rispetto a un regime alimentare ricco di cibi anti-infiammatori.
I risultati
Lo sostiene uno studio pubblicato a novembre sul Journal of the American College of Cardiology che ha analizzato i dati di oltre 210mila partecipanti ai Nurses’ Health Studies I e II e all’Health Professionals Follow-up Study con un seguito fino a oltre 30 anni. Gli autori hanno valutato la dieta dei partecipanti mediante un questionario alimentare ogni 4 anni e il potenziale infiammatorio della dieta utilizzando un punteggio Edip (“empirical dietary infiammatory pattern”). Le diete pro-infiammatorie sono risultate associate a un aumentato rischio di malattia coronarica del 46% e di ictus per il 28% rispetto a quelle anti-infiammatorie. «Il nostro studio è tra i primi a collegare un indice infiammatorio alimentare basato sul cibo, con il rischio a lungo termine di malattie cardiovascolari», ha affermato Jun Li, della Harvard T.H. Chan School of Public Health Usa, autrice principale della ricerca.
Gli effetti benefici delle noci
Il ruolo negativo dei cibi infiammatori sulla salute dell’apparato cardiocircolatorio è confermato da un esperimento «al contrario»: la protezione verso le malattie cardiocircolatorie data da alimenti antinfiammatori, come la frutta a guscio. La stessa rivista citata in gennaio aveva pubblicato un articolo scientifico proprio su questo tema: il consumo di noci, un cibo anti-infiammatorio, e gli effetti positivi sulla diminuzione del rischio di infiammazione e cardiopatia. Dopo un follow-up di due anni, nelle persone che avevano consumato noci regolarmente (circa 30-60 grammi al giorno) si sono osservati livelli minori di alcuni biomarcatori infiammatori circolanti. Così, l’effetto anti-infiammatorio delle noci, oltre a quello dell’abbassamento del colesterolo, potrebbe fornire un meccanismo per spiegare la riduzione del rischio di malattie cardiovascolari.
Non fanno ingrassare
Il consumo quotidiano di circa 15 grammi di noci e altri 15 grammi fra nocciole e mandorle riduce il rischio di diabete di tipo 2, patologie cardiovascolari e tumori. E, in un’alimentazione equilibrata, uno snack a base di mandorle e simili non fa ingrassare, anzi: lontano dai pasti principali può addirittura contribuire al dimagrimento, rispetto a uno snack con le stesse calorie ma ricco di carboidrati.