12 Marzo 2021

Prof. Massimo Galli

Dopo lo stop alle somministrazioni, gli esperti sono d’accordo nel definire sicuro il farmaco. Nel Regno Unito finora 275 i morti segnalati

A poche ore dal blocco delle vaccinazioni con il farmaco AstraZeneca, le reazioni non si fanno attendere. Massimo Galli, infettivologo dell’Ospedale Sacco di Milano, minimizza il problema durante la trasmissione ‘Monitor’. Alla domanda su quanto ci si dovrebbe preoccupare, ha rassicurato: “Francamente credo molto poco. Ovviamente c’è necessità di fare le doverose indagini in proposito, ma temo proprio che sia una clamorosa bufala e che questa cosa farà molto danno senza che ce ne sia molto motivo purtroppo”. L’infettivologo ha spiegato che “con i vaccini in generale c’è un fenomeno che possiamo chiamare rumore di fondo: le persone continuano ad avere la loro vita, i loro problemi, e poter correre i loro rischi che siano o meno vaccinati”. I vaccini attualmente disponibili, ha rimarcato, “possono essere ragionevolmente definiti sicuri, compreso l’AstraZeneca”. linea

In linea anche Andrea Crisanti: “Io ho fatto il vaccino Pfizer, ma oggi mi farei AstraZeneca se fosse l’unico vaccino a disposizione”, afferma il medico. “Non ci sono dati che dimostrino che questo vaccino provoca complicazioni gravi. L’Inghilterra ha vaccinato 10 milioni di persone con AstraZeneca”, dice Crisanti a Piazzapulita su La7. E in effetti dando uno sguardo a ciò che è accaduto in Inghilterra, più avanti come numero di vaccinati, con oltre 23 milioni di iniezioni già somministrate, non è stata presa alcuna decisione del genere, nonostante secondo i dati ufficiali siano morte 275 persone a cui erano state somministrate le dosi AstraZeneca. Anche se può sembrare una scelta sconsiderata questi numeri, come ha sottolineato la stessa Agenzia europea del farmaco Ema per i casi di coagulazione del sangue, vanno contestualizzati nella mortalità naturale della popolazione e non ci sono al momento prove o connessioni accertate che facciano ipotizzare un nesso di causa ed effetto tra l’inoculazione e la morte. Sul sito del governo britannico, che sta fornendo un’ampia trasparenza sulla campagna vaccinale, si legge: “L’Mhra (l’agenzia del farmaco nazionale, ndr) ha ricevuto 227 segnalazioni nel Regno Unito di sospette reazioni avverse al vaccino Pfizer / BioNTech in cui il paziente è morto poco dopo la vaccinazione e 275 segnalazioni per il vaccino dell’Università di Oxford / AstraZeneca e 4 in cui la marca del vaccino non era specificata”. Subito dopo poi si precisa: “La maggior parte di queste segnalazioni riguardava persone anziane o persone con malattie di base. L’uso di AstraZeneca è aumentato rapidamente” e anche “la segnalazione di eventi fatali con un’associazione temporale con la vaccinazione”, ma tuttavia “questo non indica un legame tra la vaccinazione e le vittime riportate”, e anzi “la revisione delle segnalazioni individuali e dei modelli di segnalazione non suggerisce che il vaccino abbia svolto un ruolo nella morte”.

Come ormai è ben noto, ieri a seguito della segnalazione di alcuni eventi avversi gravi, in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi appartenenti al lotto ABV2856 del vaccino AstraZeneca anti COVID-19, AIFA ha deciso in via precauzionale di emettere un divieto di utilizzo di tale lotto su tutto il territorio nazionale e si riserva di prendere ulteriori provvedimenti, ove necessario, anche in stretto coordinamento con l’EMA, agenzia del farmaco europea. Al momento non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e tali eventi.  AIFA sta effettuando tutte le verifiche del caso, acquisendo documentazioni cliniche in stretta collaborazione con i NAS e le autorità competenti. I campioni di tale lotto verranno analizzati dall’Istituto Superiore di Sanità. AIFA comunicherà tempestivamente qualunque nuova informazione dovesse rendersi disponibile.

La decisione dell’Aifa è stata motivata da diversi casi sospetti che hanno avuto come protagonisti pazienti vaccinati con il prodotto AstraZeneca. C’è il decesso del militare in servizio ad Augusta (Sr), Stefano Paternò, 43 anni, originario di Corleone, ma residente a Misterbianco (Ct)è morto mercoledì mattina per un arresto cardiaco nella sua abitazione. E poi la morte di  Davide Villa, 50 anni, agente della squadra mobile di Catania, deceduto 12 giorni fa a Catania dopo l’inoculazione del vaccino. Al poliziotto era stata somministrata una dose proveniente dallo stesso lotto di cui l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha deciso in via precauzionale di emettere un divieto di utilizzo su tutto il territorio nazionale. E non è tutto: è stata sospesa la somministrazione del vaccino anti Covid-19 agli insegnanti nel centro vaccinale gestito dall’Esercito a Cosenza, dopo la comunicazione dell’Aifa che ha vietato l’utilizzo di dosi appartenenti al lotto ABV2856 del vaccino AstraZeneca. Il vaccino iniettato mercoledì al personale scolastico appartiene al lotto indicato nella comunicazione dell’Agenzia italiana del farmaco. Sono 173 i pazienti a i quali è stato somministrato il vaccino appartenente al lotto bloccato che ora verranno seguiti tramite farmacovigilanza dall’Asp di Cosenza.

La  decisione dell’Aifa è arrivata dopo quanto accaduto in Danimarca che, anch’essa, ha sospeso per precauzione l’uso del vaccino anti Covid di AstraZeneca nel Paese a causa di problemi di coagulazione del sangue in alcuni pazienti. Lo hanno reso noto le autorità.  La decisione “segue le notizie di gravi casi di coaguli di sangue in persone vaccinate con il vaccino anti Covid-19 di AstraZeneca”, ha spiegato in un comunicato l’Autorità sanitaria danese, aggiungendo comunque che “al momento non è stato determinato che ci sia un legame tra il vaccino e i coaguli di sangue”.

Domenica scorsa l’ufficio federale austriaco per la sicurezza sanitaria aveva reso noto di avere sospeso la somministrazione di un lotto di vaccini AstraZeneca (il numero ABV5300) in seguito al decesso di una donna ed il ricovero di un’altra per un’embolia polmonare dopo la somministrazione di due dosi del vaccino. In seguito a questo episodio anche l’Estonia, la Lituania, il Lussemburgo e la Lettonia hanno sospeso in via precauzionale l’uso dei vaccini provenienti dallo stesso lotto, che conta un milione di dosi ed è stato distribuito in 17 Paesi (Italia esclusa). Oltre a Danimarca, Austria, Estonia, Lituania, Lussemburgo e Lettonia, gli altri Paesi che hanno ricevuto vaccini dal lotto numero ABV5300 sono Bulgaria, Cipro, Francia, Grecia, Islanda, Irlanda, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Spagna e Svezia.

Arriva infine la precisazione della Casa farmaceutica AstraZeneca. “A seguito della recente segnalazione di alcuni eventi avversi gravi segnalati in concomitanza temporale con la somministrazione del vaccino AstraZeneca contro Covid-19, l’Azienda sta collaborando con le Autorità sanitarie e regolatorie che stanno procedendo agli accertamenti necessari“, si legge in una nota. “Da un’analisi dei nostri dati di sicurezza su oltre 10 milioni di somministrazioni non è emersa alcuna prova di un aumento del rischio di embolia polmonare o trombosi venosa profonda in qualsiasi gruppo di età, sesso, lotto o in qualsiasi paese in cui è stato utilizzato il vaccino AstraZeneca contro COVID-19”.”Il numero di questi eventi è significativamente inferiore nei soggetti vaccinati rispetto al numero osservato nella popolazione generale“, sottolinea il comunicato. AstraZeneca intende inoltre precisare che dagli accertamenti di qualità internamente effettuati, non si sono evidenziati aspetti che possano avere avuto un impatto sulla qualità, sicurezza, efficacia del lotto in questione e di questo sono state prontamente informate le Autorità competenti.