Abbiamo chiesto al dott. Domenico Santoro, primario emerito reparto malattie infettive del Sant’Anna di Como, di fare il punto sulla situazione vaccinale anti Covid in Italia. Ecco, di seguito, il suo contributo.
Nel 2021 nell’ambito della pandemia tra la fine del 2019 e l’anno corrente, causata dal nuovo virus Sars CoV-2, agente etiologico di Covid-19, appare determinante la prevenzione attiva attraverso la vaccinazione. Oggi più che mai, questa misura sanitaria di immunizzazione assume un significato positivo e indispensabile rispetto alla circolazione del nuovo coronavirus, causa di infezioni latenti, di patologie gravi oppure di complicanze che hanno determinato un coinvolgimento multi sistemico, talvolta causa di decesso o di invalidità. I metodi sino ad oggi usati di distanziamento, di uso di dispositivi di protezione individuale, di igiene delle mani e di lockdown hanno frenato la diffusione dell’infezione, ma non arrestata.
L’importanza dei vaccini anti Sars CoV-2 esprime una necessità sanitaria individuale e sociale per bloccare e, si spera, estinguere la diffusione dell’infezione: sanitaria perché il vaccino possa impedire l’infezione oppure limitarne la diffusione e la malattia nel singolo soggetto; sociale perché la prevenzione individuale allargata alla collettività sfavorisce o annulla la circolazione del virus in una comunità, raggiungendo ”l’immunità di gregge” con la comunità dei vaccinati ed effetto protettivo verso la popolazione non vaccinata, stimata per altre patologie efficace quando una popolazione è immunizzata nel 95% dei casi. Per questa pandemia è auspicabile il raggiungimento del 70% della popolazione.
In Italia dovremmo raggiungere almeno 42 milioni di persone vaccinate su 60 milioni di abitanti, per ottenere un effetto protettivo comunitario e dovremmo vaccinare più rapidamente la popolazione, perché l’immunità dei vaccinati e dei guariti può nel tempo diminuire e non essere più protettiva.
Sono indispensabili, quindi, il raggiungimento di un numero elevato dei vaccinati e un tempo relativamente breve per eseguire la vaccinazione. È ovviamente necessaria una programmazione di sanità pubblica, di punti vaccinali e di rapidità organizzativa, che vedono già in alcuni Paesi il raggiungimento di parziali ma significativi risultati di calo dei casi e di diminuzione dei decessi (Israele, Gran Bretagna).
I vaccini disponibili in Italia sono i primi tre seguenti. Altri sono in corso di approvazione dalle Autorità regolatorie o sono stati già acquisiti da altri Paesi. Di seguito le principali caratteristiche di alcuni vaccini anti Sars CoV-2(da Sanford guide e note AIFA):
- Pfizer-BioNTech Covid-19 (Comirnaty), vaccino con meccanismo con mRNA (RNA messaggero): efficacia verso la malattia sintomatica nel 95% e nel 94,7% nei soggetti con età >65 anni; efficacia verso la malattia severa o evoluzione mortale 100%. Durata dell’immunità non nota (stima 9-12 mesi). Età minima per la somministrazione ≥ 16 anni: 2 dosi per via i.m. a distanza di 21 giorni (ma possibile seconda dose fino a 42 giorni). Conservazione -70°C o 2/8°C fino a 5 giorni. Controindicazioni per anafilassi immediata o comparsa di reazioni allergiche entro 4 ore dalla somministrazione. Non sono considerate controindicazioni le allergie al cibo, animali, insetti, altre storie di anafilassi non correlate a vaccinazioni, altre storie famigliari di allergie: comunque utile la segnalazione ai sanitari vaccinatori. Eventi avversi: dolore nella sede dell’iniezione, mal di testa, dolori muscolari, brividi, dolori articolari, febbre, tumefazione e arrossamento nella sede di iniezione, nausea, malessere, linfadenopatia. Tali sintomi sono più attenuati nelle persone vaccinate con età >65 anni. È sconsigliato scambiare le dosi di richiamo con altri vaccini. Il meccanismo dell’introduzione di mRNA è innovativo rispetto ad altri vaccini tradizionali.
- Moderna Covid-19, vaccino con meccanismo con mRNA: efficacia verso la malattia sintomatica 94,1% e nel 86,4% nei soggetti con età>65 anni; efficacia verso malattia severa o morte 100%. Durata dell’immunità non nota (9-12 mesi?). Età minima ≥18 anni, 2 dosi per via i.m. a distanza di 28 giorni (non oltre 42 giorni). Conservazione -20°C fino a 6 mesi e a 2/8°C fino a 30 giorni. Le controindicazioni e gli eventuali effetti collaterali sono simili al vaccino Pfizer.
Questi due vaccini agiscono in maniera analoga: RNA messaggero inoculato tramite iniezione in regione deltoidea, porta il messaggio, che consiste nelle informazioni per produrre una proteina, ai ribosomi contenuti nelle cellule umane. I ribosomi leggono l’RNA messaggero e sintetizzano la proteina Spike del virus (non il virus intero), verso la quale il nostro organismo produrrà una risposta immunitaria, riconoscendola estranea. Questo meccanismo determina una risposta solo verso la proteina Spike, necessaria però al virus reale durante l’infezione naturale per entrare nelle cellule. La proteina Spike, da sola non è in grado di provocare la malattia, perché rappresenta soltanto una piccola parte del virus. La risposta immunitaria verso questa proteina blocca o riduce notevolmente la capacità del virus di infettare l’uomo.
- AstraZeneca: utilizza un Adenovirus vivo non replicante, come vettore virale, che codifica per la proteina S (Spike)di Sars CoV-2. Efficacia verso la verso malattia sintomatica nel 62%. Sopra i 65 anni i dati non sono sufficienti. Efficacia verso malattia severa o morte: 100%. Età ≥ 18 anni: 2 dosi per via i.m. a distanza di 4-12 settimane. Conservazione: 2/8°C. Controindicazioni: anafilassi verso componenti del vaccino. Rimandare la vaccinazione in persone con malattia febbrile severa. Eventi avversi: dolore nella sede di iniezione, stanchezza, mal di testa, febbre, debolezza. Usare lo stesso vaccino per tutte le dosi.
- CoronaVac SinoVac Biotech: vaccino inattivato. Efficacia verso malattia sintomatica nel 50-78%. Non noti dati sull’età >65 anni e sulla prevenzione verso malattia severa o morte. Età ≥18 anni: 2 dosi da 14 a 28 giorni di distanza. Conservazione 2/8°C. Controindicazioni ed eventi avversi non noti.
- BBIBP-CorV. Sinopharm/Beijing Institute of Biological Products. Efficacia verso malattia sintomatica 73,9%. Altri dati non noti. Età: ≥18 anni: 2 dosi, 14 o 21 giorni di distanza. Conservazione 2/8°C. Controindicazioni ed eventi avversi non noti
- Sputnik V. Gamaleya Research Institute. Adenovirus vivo non replicante, che trasporta la proteina S del nuovo Coronavirus. Efficacia verso malattia sintomatica: 91,4%. Efficacia verso malattia severa o morte 100%. Altri dati non noti. Età ≥18 anni: 2 dosi, 21 giorni di distanza. Durante la prima dose si utilizza l’Adenovirus Ad26 e per la seconda dose un altro Adenovirus: Ad5. Conservazione -18°C non oltre 6 mesi; 2/8°C non oltre 30 giorni. Controindicazioni, effetti collaterali non noti.
- Johnson & Johnson: utilizza un vettore Adenovirus (Ad26) modificato per contenere un gene della proteina spike del coronavirus, di cui il virus ha bisogno per entrare nelle cellule umane. L’induzione di anticorpi e di risposta immune verso questo gene induce nell’uomo una risposta immunitaria verso tutta l’infezione di Sars CoV-2. Efficacia 72%; verso le forme gravi o morte 86-100%. Effetti collaterali lievi. Non reazioni allergiche gravi. Efficace nel bloccare l’infezione asintomatica 87,8%. Conservazione con temperature di refrigerazione per almeno 3 mesi e a -20°C per due anni. Una sola dose senza richiamo. Sembra più efficace verso la variante sudafricana. Si attendono dati supplementari.
- Sanofi-GSK produrrà ulteriori dosi in Europa un vaccino anti Covid 19, ma attualmente la produzione annunciata entro la fine del 2021, deve avere conferme sul campo sperimentale e produttivo.
Sono allo studio nuovi vaccini, nuove strategie di somministrazione e adeguamento dei vaccini per affrontare le nuove varianti di Sars CoV-2, verso le quali i vaccini esistenti sono efficaci, ma con possibile diminuzione della risposta immunitaria specifica.
Non sarà possibile scegliere il tipo di vaccino, ma le autorità sanitarie italiane utilizzeranno quello più adatto al soggetto da vaccinare e al raggiungimento di fasce di popolazione in base al rischio e alla fragilità. Per tali obiettivi è utile avere più vaccini, provenienti da differenti case farmaceutiche, mantenere il controllo periodico e la valutazione dei dati scientifici dei vaccini in un contesto ancora dinamico (varianti, durata dell’immunità).
La sfida oggi è quella di vaccinare presto molte persone per raggiungere una popolazione protetta e vicina al raggiungimento dell’immunità di gregge, acquisizione, approvvigionamento delle scorte, in un sistema complesso per la produzione, per ottenere un numero sufficiente di dosi; ancora molti Paesi con le loro popolazioni non hanno avuto la possibilità di usufruire della vaccinazione (Oms 2021: 130 nazioni senza vaccino): questa condizione rappresenta un problema di manifestazione umana di solidarietà verso i soggetti più fragili, ma anche pratica, perché la non immunizzazione in altri Paesi potrebbe favorire la ricircolazione del virus in tutto il mondo.
Dobbiamo essere fiduciosi di un prossimo e sicuro risultato favorevole per le nostre vite, per quelle dei nostri cari e per consentire all’economia di riprendersi. Dovremo probabilmente convivere con questo virus per tempi prolungati, ma con possibile futura attenuazione della virulenza etio-patogenetica, spesso osservata nella storia naturale di diverse infezioni.